La dipendenza affettiva

Io sono una dipendente affettiva. Lo sono stata per tutta la vita, o almeno da quando il processo di crescita che mi ha portato ad esserlo, ha portato a compimento l’opera sino ad ora.

Lo sono stata per tutta la vita….manco fossi morta. Sono ancora qui, e ci ho lavorato tantissimo….ma batterci la faccia e sentire che lo sono ancora mi fa tanto male. Mi sento debole e difettosa. Devo mantenere la calma e concentrarmi sul respiro. Mi aiuta a mettere in ordine i pensieri, ad accettarli e piano piano a stare sempre meno male. Ma è un lavoro tanto lungo, e quando faccio un passo indietro a volte faccio fatica ad accettarlo. Mi sento incapace di migliorare o cambiare davvero. Devo imparre ad accettarmi di più. Di più ancora.

La testa va estremamente in confusone quando mi capita di accorgermi che non sono centrata su me stessa, ma su qualcun’altro. Quando cambia qualcosa nella routine di un rapporto , quando mi sembra che l’altra persona sia distante o abbia qualcosa di diverso dal solito relativamente all’attenzione che mi dedica normalmente, scatta l’ansia e la mente inizia a schizzare da una parte all’altra, facendo ragionamenti inconsulti in merito a cose dette o fatte che possano aver scaturito questo cambiamento. Occorre porre attenzione a tutto questo. Occorre fermare i pensieri. Fermare il rimuggino. La respirazione mi aiuta molto in genere. Anche se vorrei che non accadessero proprio questi episodi e vorrei essere più stabile, credo che a furia di accettare il fatto di essere difettosa, piano piano il mio cervello riuscirà a rieducarsi e riuscirò ad avere sempre meno episodi e avrò sempre meno la necessità di ricorrere al respiro per controllare la mente.

Chissà se ci riuscirò.

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